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LA DIFFUSIONE DELL’OCARINA IN PORTOGALLO E IN BRASILE NEL XIX SECOLO

Aggiornamento: 27 mar 2024


Il presente lavoro mira a ricostruire i passaggi che l’ocarina ha compiuto per diffondersi in Portogallo e successivamente in Brasile alla fine del XIX secolo, le conseguenti nascite di altri gruppi ocarinistici sulla scia di quello originario budriese e a colmare l’incompletezza di informazioni sui fatti accaduti al primo gruppo ocarinistico budriese dei Montanari dell’Appeninno successivamente ai concerti di Lisbona del 1875-76.

A seguito di un incontro durante il Festival Internazionale dell’Ocarina del 2019 a Budrio con il Sig. Inocencio Casquinha, musicista e fabbricante di strumenti portoghese originario di Vila Franca de Xira, un piccolo paese nei pressi di Lisbona, siamo venuti a conoscenza dell’esistenza di quella che è una delle maggiori collezioni private portoghesi di ocarine (23 pezzi) conservata in questo paese. Dopo un’attenta analisi di alcune foto di questa collezione, sentito il parere del musicista budriese Fabio Galliani, abbiamo riscontrato che uno di questi pezzi risulta essere di fattura budriese, nello specifico di Ercole Mezzetti; si riconosce dal fatto che l'ultimo foro di destra (dito mignolo destro) è sdoppiato in due piccoli fori, caratteristica tipica e unica delle sue produzioni, e dalla presenza di un marchio dorato (non completamente distinguibile) ma che differenzia questa ocarina dalle altre, di probabile fattura portoghese. La domanda che ci siamo quindi inizialmente posti è come ci sia arrivata in questo paese portoghese un’ocarina budriese di fine ‘800. Veniamo subito a conoscenza dell’esistenza di un gruppo ocarinistico del luogo, fondato nel 1888 e tutt’ora attivo (anche se ad oggi non comprende più ocarine e si è trasformata nella banda di paese Ateneu Artístico Vilafranquense). Recuperiamo quindi le informazioni relative al tour europeo del primo gruppo di Ocarinisti Budriesi, che nel 1873 cominciarono a girare l’Europa dando concerti. Si facevano chiamare i Montanari dell’Appennino, o “Les Montagnards des Appennins” e usavano costumi tipici della moda montanara. Di questo gruppo facevano parte: i fratelli Alberto ed Ercole Mezzetti, Ulisse Avoni, Davide Mignani, Giuseppe Grossi, Cesare Vicinelli e Federico Vignoli. Si hanno notizie delle loro esibizioni dagli articoli di giornale che Alberto Mezzetti raccolse in un taccuino di viaggio oggi conservato al Museo dell’Ocarina di Budrio. Proprio tra questi ritagli troviamo la conferma che il gruppo nel gennaio 1876 tenne 10 concerti a Lisbona al Circo Price. In realtà il primo concerto si tenne addirittura nell’inverno del 1875, come riportato in un libro portoghese pubblicato nel 1876 da Salvador Marques, scrittore di Vila Franca de Xira. Grazie a queste informazioni, è presumibile datare la prima diffusione dell’ocarina in territorio portoghese a quel periodo. La nostra ipotesi iniziale, cioè che Mezzetti abbia donato, venduto o creato la sua ocarina che oggi è conservata a Vila Franca de Xira durante la permanenza dei musicisti budriesi a Lisbona è però da scartare, in quanto la fattura già “industriale” di questa ocarina fa pensare che si tratti di un’acquisizione successiva all’apertura del laboratorio dei fratelli Mezzetti, avvenuta dopo la tournée europea.

Ad ogni modo, il primo collegamento certo tra l’ocarina e il Portogallo è riscontrabile proprio a seguito di questi concerti. In un’intervista ad Alberto Mezzetti del 1890 in occasione della Fiera Francese di Londra (presso la quale Mezzetti aveva affittato uno stand), su di un volantino pubblicitario il cui scopo era dimostrare la superiorità delle ocarine da lui prodotte rispetto a quelle austriache fabbricate da Heinrich Fiehn, troviamo le seguenti dichiarazioni:

 

“Decidemmo di fare un tour attraverso l’Europa, cominciando dall’Esposizione di Vienna del 1873. Fu a Lisbona che per la prima volta trovammo imitatori del nostro gruppo di ocarine: a causa della stupida ambizione (!) di uno dei membri del nostro gruppo, Vicinelli, che ebbe l’audacia di attribuire a sé stesso il merito dell’invenzione dell’ocarina e di costruirne alcune in pubblico. Ciò diede l’idea ad alcuni abili musicisti dell’Orchestra del Teatro dell’Opera di Lisbona di creare un altro gruppo di ocarine. Suonando strumenti costruiti da loro stessi, col nostro stesso nome di “Montanari degli Appennini” andarono a suonare in Brasile ed in America, mentre noi andammo in Spagna e Francia.”

 

E’ molto interessante quest’ultima informazione in cui Mezzetti sostiene che questo gruppo di portoghesi copiò il loro nome. In realtà, come abbiamo visto da diverse fonti, questo gruppo, sebbene si vestisse con i costumi tipici dei Montanari e suonasse alcuni dei loro brani in scaletta, era conosciuto come Sociedade de Concertos de Ocarinas e successivamente identificato in Brasile come Ocarinistas portugueses. Fino ad oggi non si era a conoscenza dei nomi dei membri di questo gruppo (tutti portoghesi), tanto che erano state fatte alcune speculazioni sulla possibilità che questo nuovo gruppo di ocarinisti comprendesse anche alcuni budriesi dei Montanari (ipoteticamente Vicinelli, Mignani ed Avoni).  Siamo a conoscenza inoltre dell’esistenza di un manoscritto degli anni ’30 mai pubblicato del budriese Casari, secondo la quale questo secondo gruppo, sostituiti i musicisti portoghesi con nuovi e vecchi ocarinisti italiani, probabilmente essi stessi budriesi (Cupini, Stupazzoni, Bagnoli, Tassoni), effettuò una lunga tournée nell’Europa del Nord (Olanda, Danimarca, Svezia, Austria)[1]. Non abbiamo comunque trovato conferme che questi ultimi artisti citati potessero avere una connessione con i Montanari originali. Ad ogni modo, abbiamo ritrovato una fonte che elenca i nomi dei componenti del settimino portoghese, eliminando ogni dubbio[2]. I nomi di questi musicisti sono:

 

Filippe Duarte

Cláudio Gonçalves Rosa

Henrique Plácido Cáceres

José Rodrigues de Oliveira

Júlio Teodoro da Cunha Taborda

Lourenço Dalhunty

Alexandre Ferreira

 

Poco dopo la creazione del gruppo, questi musicisti partiranno per una serie di concerti in Portogallo (Porto) e in America del sud, soprattutto in Brasile (Rio, Sao Paulo, Parà, Maranhao, Pernambuco, Bahìa, Maceiò, Alagoas, Campinas, Santos, Rio Grande, Pelotas).

 

  

 

L’OCARINA IN BRASILE

 

Il primo riscontro che troviamo relativo alle esibizioni in pubblico degli ocarinisti portoghesi in Brasile risale all’11 novembre 1876, dove suonarono nella capitale São Luis, nella regione del Maranhao, eseguendo il brano Pot pourri do Fausto[3]. Nella fonte vengono indicati come “rivali dei Montanari degli Appennini a cui non hanno nulla da invidiare”. La seconda testimonianza ritrovata risale a una esibizione a Pernambuco nel gennaio del 1877. Anche qui vengono identificati come rivali dei Montanari degli Appennini. Tra i brani proposti troviamo Norma, A mandolinata, Polka do rouxignol[4]; tutti titoli già presenti nel repertorio dei budriesi Montanari dell’Appennino. Il primo concerto nella capitale Rio de Janeiro avviene il 17 maggio 1877 al teatro Don Pedro II. Di nuovo, nella fonte viene specificato che sono rivali dei Montanari degli Appennini [5]. Da notare il fatto che in tutti gli articoli ritrovati vengano citati come “rivali” dei Montanari degli Appennini, quando questi ultimi non erano mai stati in Brasile e pertanto sconosciuti a quel pubblico. Una ragionevole ipotesi fa pensare a un comunicato stampa di presentazione diffuso alle varie testate dei giornali brasiliani prima del loro arrivo nelle varie città da un ipotetico “tour manager” come era prassi fare.

L'esperienza di questo gruppo però durò solo un paio di anni (1876-77) dopodiché il gruppo rientrò in Europa e i vari membri abbandonarono l’ocarina e ritornarono allo strumento che suonavano prima[6]. Prima del ritorno in terra lusitana sappiamo che si spinsero fino in Argentina, dove abbiamo notizia di un concerto a Buenos Aires nel settembre del 1877[7].

Questa tournée in terra brasiliana creò un interesse notevole per questo strumento di terracotta, tanto da ispirare altri musicisti brasiliani a formare gruppi di ocarine.  I primi di cui troviamo traccia sono gli Ocarinistas Alagoanos, di cui si ha un articolo in un giornale locale riguardo un concerto in data 16 giugno 1877.[8]  Al momento non sappiamo nulla su di loro, a parte il fatto che provenivano dalla regione di Alagoas.

Un secondo gruppo di cui si ha notizia sono gli Ocarinistas Pelotenses, della zona di Pelotas, sicuramente già attivi all’inizio del 1878. Il loro repertorio conteneva canzoni quali: Bolero da Mágica - As Três Rocas de Cristal, Aria de tenor da ópera Traviata; Grande polka “Bailarina, cavatina para tenor da ópera Ernani; Dueto para sopranos da ópera Norma de Bellini; polka “O Canto do rouxinol” (la stessa degli ocarinisti portoghesi); Hino Nacional Brasileiro; Grande cavatina da ópera Belizário, de Donizetti; A Mandolinata (dal repertorio portoghese/italiano). Anche i membri di questo gruppo indossavano costumi ispirati agli originari Montanari dell’Appennino. La vita di questa formazione però fu breve: a causa degli  elevati costi da sostenere si sciolse il 9 giugno del 1878.[9]

La formazione che ebbe più successo in Brasile però fu sicuramente quella degli Ocarinistas Fluminenses, formatasi nel 1878. Questo gruppo era costituito da 10 maestri e musicisti brasiliani del Teatro Cassino, fatta eccezione per una persona che potrebbe essere Benito Meneses, portoghese di Caldas da Rainha. In un articolo del giornale O Cruzeiro sono indicati alcuni dei nomi dei musicisti, ma la lista è incompleta. Al momento sappiamo che la formazione includeva: Miguel Pereira Normandia, Guilherme Lopes de Oliveira, Benito Meneses (?), Sr. Raymundo, Sr. Borges, Sr. Silveira[10]. Sempre nel suddetto articolo troviamo la recensione del loro primo concerto avvenuto il 30 agosto del 1878 all’Imperial Conservatorio de musica di Rio de Janeiro e il repertorio proposto:

 

1° parte: Overture -Corda de noiva

2° parte: Pot pourri di Ernani

Brani da Somnambula e O pirata

3°parte: Overture - Os emigrados da America

Invocacao do Guaranay

 

Mandolinata

Hymno de D.Luiz I

Traviata

Marcha real Italiana

Adieu

Misere (Trovatore)

Danubio (Strauss)

Allons nous

A ocarinista

Linda

Rouxinol

Inno nazionale brasiliano

 

E’ evidente che alcuni di questi brani siano ripresi dalle esibizione degli ocarinisti portoghesi, i quali si erano ispirati a loro volta al gruppo di Budrio.

E’ interessante sottolineare il fatto che Benito Meneses facesse parte anche del gruppo ocarinistico di Caldas da Rainha. Nel 1878 alcuni dei membri di questo gruppo fecero un viaggio a Rio de Janeiro insieme a Rafael Bordalo Pinheiro (noto artista portoghese nonché direttore per un po’ di tempo del giornale brasiliano O Mosquito) e qui Benito Meneses potrebbe aver deciso di entrare nei Fluminenses. Purtroppo non siamo riusciti a recuperare altre informazioni su questo gruppo. Rendiamo noto che queste ultime informazioni riportate sono state esposte da un utente portoghese appassionato del tema su un forum di discussione sull’ocarina, e non abbiamo avuto modo di controllare le fonti.

 

 

 

I GRUPPI OCARINISTICI PORTOGHESI E BRASILIANI FORMATISI DOPO IL 1875

 

Questo utente del blog sopracitato fornisce altre informazioni riguardo le formazioni di gruppi ocarinistici in Portogallo. Insieme ad altre fonti[11] possiamo stilare la seguente lista di gruppi ocarinistici formatisi in Portogallo e in Brasile dopo i concerti di Lisbona del 1875/76 del gruppo dei Montanari degli Appennini:

Portogallo:

 

- Sociedade de Concertos de Ocarinas (Ocarinistas Portugueses) (1876-1878)

- Ocarinistas di Caldas da Rainha (1876? – 1895? anno in cui si divide in due gruppi per questioni politiche)

 - Ocarinistas di Mafra (Troupe ocarinista 1 de dezembro) (1886 –1895)

 - Ocarinistas di Sintra (1876? - 1905)

 - Ocarinistas di Ericeira (1894 –??)

 - Ocarinistas dell’Università di Coimbra (1880? - ??)

 - Ateneu Artístico Vilafranquense (Fanfarra 1º de Maio) (1888 – ancora attivo ma senza ocarine)

 - Fanfarra Ocarinista Republicana 5 de Outubro Olivalense di Lisbona (1886 – ancora attiva come banda Sociedade Filarmónica União e Capricho Olivalense) [12]

 - Montanhezes dos Herminios (1877? -??)

Di questi ultimi si ha traccia solo su un articolo sul Diario Ilustrado di Lisbona del 3 marzo 1877, dove viene annunciato un loro concerto con anche la presenza della regina italiana Maria Pia di Savoia. Vengono riportati inoltre i nomi dei componenti del settimino: Affonso Pereira Amor Machado, José Baptista Ribeiro, José Ribeiro Alves, Manuel Modesto Velasques, José Francisco Pires, Joao Vicente Conrado e Francisco Thedim[13].

Poco dopo i concerti di Lisbona del 1876 appaiono nelle cronache almeno 3 solisti di ocarina ad Aveiro, Porto, Lisbona e Braga. Abbiamo anche notizia di un Maggiore dell’esercito portoghese, Joao Carlo Ribeiros, che a seguito dei concerti a Lisbona ottenne dai musicisti budriesi delle ocarine, ne fece costruire altre e formò un gruppo di ocarinisti:

“Quando apparve a Lisbona il gruppo di ocarinisti italiani, Ribeiro ottenne da loro una o due ocarine, ed esercitandosi con quello strumento, ne fece costruire alcuni sotto la sua direzione, riuscendo a organizzare e a istruire un gruppo di ocarinisti, che venne ricevuto dal pubblico con molti applausi.” [14]

Joao Carlo Ribeiros potrebbe uno dei “musicisti locali” citati negli appunti di Mezzetti, dove si dice che Vicinelli avesse fatto vedere loro la costruzione dello strumento. E’ quindi probabile che Ribeiros sia stato anche tra i fondatori della Sociedade de Concertos de Ocarinas o dei Montanhezes dos Herminios, abbandonandoli poi per prestare servizio in Mozambico dopo l’agosto del 1876.


Brasile:

 

-  Ocarinistas Alagoanos (1877 - ??)

-  Ocarinistas Pelotenses (1878 – 1878)

- Ocarinistas Fluminenses (1878- ??)

- Sociedade de ocarinistas Maranhenses (1877? - ??)[15]

 

 

CONCLUSIONI

In conclusione, la scoperta più significativa è da considerarsi quella per cui i musicisti di Budrio hanno sì avuto importanza nella diffusione dell’ocarina nella parte occidentale mondo, ma in maniera indiretta, in quanto sono stati i portoghesi a diffondere la musica di questo strumento, curiosamente vestendosi con i costumi montanari del gruppo budriese e riproponendo parte del loro repertorio. Per capire ciò, abbiamo colmato delle lacune sul periodo successivo ai concerti di Lisbona del 1875-76, scoprendo che (a malincuore, dal punto di vista budriese) nessun ocarinista budriese di quel periodo è stato in Brasile e che gli unici diffusori dell’ocarina in quella parte di mondo sono stati dei musicisti portoghesi.  Inoltre, dagli articoli di giornali dell’epoca abbiamo riscontrato anche l’entusiasmo creato nelle zone dove i concerti avevano luogo e il successivo grande prosperare di gruppi locali portoghesi e brasiliani, che siamo riusciti a catalogare e ordinare in ordine cronologico, in modo da avere una chiara mappatura della diffusione dell’ocarina in quelle zone alla fine del XIX secolo. Da sottolineare, in aggiunta, la rapidità con la quale delle persone (seppur musicisti) abbiano imparato a costruire e a suonare uno strumento così nuovo senza mai averlo visto prima, arrivando a creare settimini e proporre un repertorio così vasto e complesso in poco tempo. In soli 8 mesi (o forse anche meno) il gruppo della Sociedade de Concertos de Ocarinas è riuscito a fare tutto questo e partire per una tournée in Brasile.                                                                                             Ci sono sicuramente ancora molti documenti che contengono ancora più informazioni di quelle che già abbiamo potuto consultare. La speranza è quella di avere accesso a quante più fonti possibili per poter tracciare in maniera più accurata i lasciti e le influenze che l’ocarina di Budrio ha lasciato in giro per il mondo, a riprova del suo forte apprezzamento.


[1] Non ci è stato possibile consultare direttamente questa fonte. Il contenuto ci è stato riportato direttamente dal proprietario del manoscritto.

[2] Lopes, R. C. “Duarte, Filipe”. In Castelo-Branco, S. (dir.). Enciclopédia da Música em Portugal no Século XX, Vol. 2: C – L. Lisboa: Temas e Debates / Círculo de Leitores, 2010, p. 385   

[3] Giornale O PAIZ n.193 del 17 novembre 1876   

[4] Giornale GAZETA DE NOTICIAS n.21 del 22 gennaio 1877

[5] Rivista O MOSQUITO n.415 del 19 maggio 1877

[6] Lopes, R. C. “Duarte, Filipe”. In Castelo-Branco, S. (dir.). Enciclopédia da Música em Portugal no Século XX, Vol. 2: C – L. Lisboa: Temas e Debates / Círculo de Leitores, 2010, p. 385   

[7] Rivista EL MOSQUITO del 30 settembre 1877

[8] Giornale JORNAL DO PILAR n.21 del 25 giugno 1877

[9] Rivista DIÁRIO POPULAR DE PELOTAS del 7 luglio 1878

[10] Giornale O CRUZEIRO n.241 del 30 agosto 1878

[11] TRADIÇÕES MUSICAIS DE ESTREMADURA, Ed. Tradisom, Vila Verde, 2000

[12] Sito web ufficiale della Sociedade Filarmónica União e Capricho Olivalense

[13] Rivista DIARIO ILUSTRADO n. 1482 del 3 marzo 1877

[14] DICIONÁRIO HISTÓRICO, COROGRÁFICO, HERÁLDICO, BIOGRÁFICO, BIBLIOGRÁFICO, NUMISMÁTICO E ARTÍSTICO; João Romano Torres Editor, 1904-1915. Volume VI, pag. 262-263

[15] L’unica traccia ritrovata della loro esistenza è sul giornale O PAIZ n. 214 del 21 settembre 1878

 
 
 

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